La celebrazione della “Festa” è solo l’inizio di una serie di iniziative che vede spostarsi il polo di attenzione e azione pastorale dei Cappuccini verso la costa Egea e presso la Basilica di S. Giovanni.
Efeso infatti è il luogo cristianamente più significativo della Turchia sia perché vi soggiornò Maria e di ciò rimane il “memoriale” di Meryemana Evi (la Casa di Maria) e la Chiesa della Theotokos (la prima dedicata a Maria Vergine), sia per la mai presenza di Giovanni Apostolo, con la sua Tomba tra le rovine della Basilica giustinianea. Senza tralasciare il ricordo del soggiorno di S. Paolo e altri illustri personaggi ricordati nel libro degli Atti. Perciò si è deciso di dare maggiore rilievo a questi due poli di attrazione, Maria e Giovanni, Meryemana e la Tomba dell’Apostolo. Per i Cappuccini Efeso diventerà quindi il “centro” propulsivo di varie iniziative pastorali, defilandosi da Izmir, già ben servita da numeroso clero, per i cattolici là residenti.
Accennando brevemente alle iniziative che riguardano Meryemana, e cioè a un servizio “navetta” di autobus (finanziata dal Dernek di Meryemana) che da Kusadasi e Selciuk facilita la partecipazione alle funzione liturgiche che si fanno nel Santuario Mariano. Se no bisognerebbero prendere un taxi, abbastanza costoso, non essendovi servizi pubblici. L’iniziativa pensata per la Domenica, partita una paio di anni fa, sta dando buoni risultati, sia d’inverno, (20/30 persone di media) che d’estate, quando si arriva a fare anche 280 comunioni in una domenica normale. In quaresima, con un pullmino, sì è fatto la prova anche per i giorni feriali (mercoledì e venerdì) con discreta partecipazione (6/7 persone di media), siamo saliti però a grossi gruppi per le Liturgie della Settimana Santa.
Per il periodo estivo, da maggio a ottobre, alla sera, il primo sabato del mese, si farà una processione “aux flambeaux” (con partenza alle ore 21) con Rosario e S. Messa prefestiva al termine (così chi viene non deve risalire il giorno dopo). Come si fa in tanti santuari mariani. Vedremo il risultato e a fine estate si valuterà. Da notare che il Santuario di Meryemana oltre alla presenza dei cristiani vede salire sempre più la visita e la preghiera dei musulmani: unico posto al mondo ove cristiani e musulmani convergono per pregare, con vera pietas e devozione. La notte di Natale, ad esempio, erano più i musulmani (compreso il Kaymakan) che i cristiani: anche loro in processione con la candela accesa dietro il Celebrante e il Bambinello, affascinati da questa celebrazione notturna e ben attenti alla predica, rivolta più a loro, presenti in modo garbato e rispettoso, che ai pochi cristiani (30 comunioni su 150 persone ca,).
Al sabato e alla Domenica pomeriggio è ormai il luogo ove volentieri salgono tante famiglie e tanta gente musulmana, rispettosa e ammirata. Ci stiamo ponendo il problema per qualche iniziativa ad hoc anche per loro, senza suscitare sospetti (di proselitismo) o timori…
Per S. Giovanni invece iniziative più impe-gnative sono state messe in cantiere.
Eremo di S. Giovanni. E’ stata già acquistata (dalla Associazione Eteria) una piccola casa, proprio di fronte all’entrata della Basilica stessa, che verrà messa a disposizione per sacerdoti, religiosi e religiose e laici selezionati e preparati, come luogo di silenzio e preghiera per qualche breve periodo. L’ eremo si compone di due camere con bagno, una cucina attrezzata, un saloncino, una cappella e una magnifica terrazza che guarda verso la Basilica.
La casa verrà data in autogestione e verrà richiesta, per il suo utilizzo, solo una modica come “rimborso spese”, per luce, acqua e gas. Come indicazione potrebbe essere € 10 a notte per chi viene dall’estero e TL 15 per chi viene dalla Turchia: il costo di un modesto campeggio! Questo eremo è già pronto e funzionante.
Casa per i pellegrini. Per l’ospitalità occa-sionale di pellegrini singoli e solitari (in estate ne capitano diversi: a piedi, in bicicletta, con altri mezzi propri o pubblici…) ., con il finanziamento del Dernek di Meryemana, cioè l’Associazione che ha la proprietà del Santuario di Meryemana, si è deciso di acquistare una casa a Selciuk per la loro ospitalità: un letto e una cucina attrezzata per sostare (al massimo 3 giorni) prima di riprendere il cammino.
Centro ecumenicio “Ut unum sint”. S. Giova-anni evangelista, come si sa, ha messo un bocca a Gesù uno struggente discorso sull’amore vicendevole e sull’unità della Chiesa. A lui e ha quanto ha scritto nel Vangelo sul comandamento dell’amore e l’impegno dell’unità intende ispirarsi questo “centro” che si comporrebbe di una abitazione con 2/3 suore che accolgono gruppi di pellegrini cristiani (cattolici, ortodossi, protestanti) che vogliono fare una sosta di preghiera presso la Tomba di S. Giovanni, di un salone attrezzato per questa attività con un centro di documentazione su tutte le iniziative ecumeniche della Turchia e centro di promozione per iniziative comuni tra cristiani nell’area dell’Egeo. Sarebbero poi le stesse suore che, come a Tarso, preparerebbero il luogo della celebrazione della S. Messa presso la Tomba dell’Apostolo, se verrà concesso dal Governo Turco.
Anche la casa denominata “Il Portico” avrà un suo ruolo in questo ambito di promozione del centro di S. Giovanni. Essa diverrà una casa di studio e ospitalità per gruppi di giovani che intendono fare sosta a Efeso per campi biblici, corsi e catechesi di carattere biblico, patristico o similari. Si ospiteranno gruppi chiusi (15 persone, non di più), ma si organizzeranno anche corsi “aperti”, cioè progettati dalla Custodia e aperti a chi vuol partecipare. Bisogna pensare che Efeso è al centro dell’area delle Chiese dell’Apocalisse, e di altre significative testimo-nianze di carattere bilico e monastico. Anche qui la formula sarà l’autogestione: si offrono 6 camere, una cappella, una cucina attrezzata e qualche tenda! Come in un campeggio!