Collocata a 930 mt d’altezza, l’antica città di Marida deve la sua importanza al fatto di trovarsi in un punto di passaggio obbligato tra l’alta valle del Tigri e la fertile pianura dell’Eufrate.
Deve la sua importanza perché punto di passaggio tra l’alta valle del Tigri e la fertile pianura dell’Eufrate Lo storico Ammiano Marcellino (330-395 ca.), ne parla come di un forte di protezione (Res Gestae, XIX, 9,4). Conseguentemente Marida, nel IV secolo, non ebbe grande importanza se non da un punto di vista strategico
. Nel 640 cadde in possesso degli Arabi ma anche allora non cessò d’aver notevole importanza nello sviluppo del cristianesimo orientale. A Mardin è da collegare il periodo di splendore che la Chiesa nestoriana sperimentò a partire dal 755. Nella zona circostante aMardin è dato di osservare un insieme di chiese parrocchiali e di monasteri. L’importanza di questi edifici è notevole da un punto di vista architettonico poiché si differenziano dalla struttura a pianta basilicale invalsa presto nell’impero romano e riprendono invece le più antiche strutture dei templi assiri e babilonesi. E ciò costituisce una conferma di come il cristianesimo in questa regione appena sfiorata dall’ellenismo, anche nell’architettura abbia mantenuto il suo legame con le più antiche tradizioni locali.
Nella zona circostante a Mardin è dato di osservare un insieme di chiese parrocchiali e di monasteri. Da questo punto di vista risulta significativa la chiesa della Madre di Dio del monastero di Mar Gabriel a Kartmen (Quartamîn), costituita da un nartece che immette in una sala rettangolare. Il monastero annesso a questa chiesa porta il nome dell’abate Gabriele eletto vescovo nel 634 che ne avrebbe fatto il centro della comunità cristiano-giacobita dell’altopiano del Tûr Abdîn. Di fatto, però, la fondazione di questo monastero risale al 397 ed è dovuta ai monaci Samuele e Simeone che, grazie ai finanziamenti degli imperatori Arcadio e Onorio, edificarono il complesso su un preesistente tempio pagano. Oltre un secolo più tardi, l’imperatore Anastasio (491-518), fece ampliare il monastero e ingrandire la chiesa che è tuttora visibile. È altresì rimasta una parte dei mosaici del VI secolo che costituiscono uno dei pochi avanzi musivi della Mesopotamia. Anche in questo tipo di chiesa monastica è riprodotta la planimetria del tempio babilonese caratterizzato dalla tripartizione del santuario e dall’esistenza di un porticato in facciata. Nei
pressi del villaggio di Salah è possibile ammirare la chiesa del monastero di Mar Yakub, risalente alla fine del IV secolo. Anche in questo tipo di chiesa monastica è riprodotta la planimetria del tempio babilonese caratterizzato dalla tripartizione del santuario e dall’esistenza di un porticato in facciata. L’esistenza di questo e altri centri monastici nella zona circostante (vedi, ad esempio, Bağlarbaşı), conferma l’impressione di chi considera l’altopiano del TurAbdîn come il Monte Athos del monofisismo siriano.
A proposito del monachesimo sviluppatosi in queste regioni, occorre notare come si differenzia da altre esperienze analoghe di vita per la propensione a forme talora bizzarre e di estrema durezza. Non va infatti dimenticato che l’encratismo del II secolo, con le sue esigenze di continenza assoluta e di rinunzia al vino e alla carne, qui più che altrove trovò una vasta eco. Ancora qui, sino al IV secolo avanzato, l’assunzione del battesimo era talora congiunta
all’impegno d’una vita povera e assolutamente casta. Caratteristica del monachesimo siriano fu la grande stima che godette tra il popolo con il conseguente influsso che seppe esercitare a livello di devozione e di dottrina.
Sino al IV secolo avanzato, l’assunzione del battesimo era talora congiunta all’impegno d’una vita povera e assolutamente casta. Non privo d’una dimensione caritativo – sociale e missionaria, il monachesimo di queste regioni offrì testimonianza di vita radicalmente evangelica. È perciò nella logica dei fatti che le comunità cristiane della Siria e della Mesopotamia vi abbiano attinto per avere dei vescovi all’altezza della loro missione.