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TRALLES o SELEUCIA SUL MEANDRO oggi AYDIN Una città Tralliche ha conosciuto in epoca ellenistica una certa fama, ma che purtroppo oggi conserva poche testimonianze del suo antico splendore. Questa antica città, che diede i natali ad Antemio di Tralles, architetto di Santa Sofia in Costantinopoli, si estendeva un pianoro al di sopra della moderna Aydın. Ancora in gran parte da scavare, emergono oggi solo alcune arcate del Ginnasio. Nelle vicinanze (a circa 31 km) potrete invece visitare gli splendidi resti di Nyssa (oggi Sultanhisar), vedi voce Nyssa. Anche il geografo greco Strabone compì i suoi studi in questa città, anticamente famosa per le sue scuole.

Fondata da una colonia di Argivi, Tralli passò dapprima sotto la dominazione persiana (VI sec. a.C.) e, successivamente, sotto i Seleucidi (260 a.C.). Inglobata poi nel regno di Pergamo (190 a.C.), ne seguì la sorte divenendo nel 129 a.C. dominio romano.
La posizione di Tralli, su una strada di grande traffico, arricchì la città che fu distrutta da un violento terremoto nel 27 a.C. La posizione di Tralli, su una strada di grande traffico, arricchì la città che fu distrutta da un violento terremoto nel 27 a.C. Ricostruita per volere di Augusto, essa prese in suo onore il nome di Cesarea, eppure il vecchio nome di Tralli prevalse. Nel 215, per la cura prestata al culto dell’imperatore, essa ottenne da Caracalla il neocorato e il titolo di metropoli di Asia. Sappiamo che anche qui la comunità giudaica, assai numerosa, entrò in conflitto con le autorità locali e si appellò a Roma (Giuseppe Flavio, Ant., XIV,10,20). A Tralli il cristianesimo giunse assai presto. Secondo la tradizione, il suo ingresso è da collegare con l’evangelista Filippo. Certo è che agli inizi del II secolo la comunità cristiana qui residente appare già organizzata. Dalla Lettera che Ignazio diAntiochia indirizzò a questa Chiesa (tra il 110 e il 118), apprendiamo anche il nome del suo vescovo: Polibio. Siamo informati anche dei problemi che allora agitavano questa comunità. I reiterati inviti alla comunione con il vescovo e con i presbiteri lasciano intravvedere tendenze separatiste che Ignazio nella sua Lettera tenta di scongiurare. « È necessario » scrive « non fare nulla senza il vescovoma sottomettervi anche ai presbiteri come agli apostoli di Gesù Cristo » (II, 2). Similmente il vescovo di Antiochia mette in guardia i Trallesi dal docetismo—sembra abbastanza diffuso — in base al quale Cristo, non potendo contaminarsi con la materia, non avrebbe assunto che un corpo apparente (cfr. X-XI).
 A Tralli il cristianesimo giunse assai presto. Secondo la tradizione, il suo ingresso è da collegare con l’evangelista Filippo  Per la storia del cristianesimo in Tralli la Lettera di Ignazio costituisce l’unico documento di rilievo [1]. In questa sede merita di essere ricordato Flegonte, originario di Tralli, e liberto dell’imperatoreAdriano (117-138 d.C.). Flegonte autore pagano di una Cronaca che andava dalla prima Olimpiade al 140 d.C., viene citato da Origene nel Contra Celsum (Libro II, 14.33.59) per aver collegato una eclisse avvenuta intorno al 30 d.C. con la passione di Cristo. In effetti due fenomeni avrebbero potuto realmente attirare l’attenzione di questo storico: l’eclisse parziale di luna del 3 aprile del 33 e l’eclisse totale di sole del 24 novembre dell’anno 29. Si hanno però fondati motivi per dubitare che Flegonte abbia collegato l’eclisse con il momento della passione di Cristo. In ogni caso, nella tradizione cristiana successiva, questo storico pagano di Tralli fu assunto in funzione apologetica (cfr. Giulio Africano, Eusebio di Cesarea, Massimo il Confessore, ecc.).
 Per la storia del cristianesimo in Tralli la Lettera di Ignazio costituisce l’unico documento di rilievo.  Delle epoche successive al II secolo della Chiesa di Tralli santa, eletta e degna di Dio (Ignazio, Lettera-saluto) non rimangono che i nomi di alcuni suoi vescovi: Eracleone (431), Massimo (449) e Uranio (553). Contemporanei di quest’ultimo furono due illustri personaggi originari di Tralli:Alessandro, il più famoso medico del tempo e suo fratello Artemio che, in qualità di architetto, contribuì alla costruzione della Chiesa di Santa Sofìa a Costantinopoli.

NOTE DI VIAGGIO

COME CI SI ARRIVA
Questo capoluogo di provincia si trova a un paio di km dalla E24, nel tratto tra Denizli e İzmir.Distanze:
da Denizli km 126
da Efeso km 51
da İzmir km 125Provincia: Aydın
Aeroporto:İzmirLUOGHI E MONUMENTI INTERESSANTI
Rimangono solo resti dell’Agorà, del Teatro e le arcate del Ginnasio del III sec. d.C.
Il Museo, con oggetti di epoca ellenistica, hittita, romana e ottomana, trovati nell’antica Tralles e nei dintorni.

FONTI STORICHE

VIVETE NELLA CONCORDIA
Ebbene, se come dicono alcuni, gente senza Dio, cioè senza fede, se egli soffrì solo in apparenza – essi sì che sono pura apparenza – perché sono incatenato? Perché anelo alla lotta contro le fiere? Inutilmente andrei alla morte! Una falsa testimonianza darei al Signore! Fuggite pertanto questi rami cattivi che portano frutti di morte. Chiunque li assaggia muore, all’istante, perché costoro non sono la piantagione del Padre. Se lo fossero apparirebbero come rami della croce e il loro frutto sarebbe incorruttibile. Nella croce il Signore vi invita alla sofferenza, perché siete sue membra. Il capo non può nascere separato dalle membra: Dio stesso ci ha promesso questa unità, che è lui stesso. Vi saluto da Smirne, con le Chiese qui presenti, che mi hanno prodigato ogni conforto materiale e sprituale. Sono queste stesse catene, che porto per Gesù Cristo implorando di raggiungere Iddio, sono esse che vi scongiurano di restare nella concordia e nella preghiera vicendevole; tutti voi, ma in particolare i presbiteri. Dovete confortare il vescovo a gloria del Padre, di Gesù Cristo e degli Apostoli. Prego Iddio che voi mi ascoltiate con amore; che non succeda che questa mia lettera si tramuti in condanna per voi. E voi pregate per me: ho bisogno del vostro amore e della misericordia di Dio per essere degno di raggiungere l’eredità che ormai è vicina e di non venire alla fine riprovato. Vi salutano con amore i fratelli di Smirne e di Efeso. Ricordatevi, nelle vostre preghiere, della Chiesa di Siria della quale non sono un membro degno, perché sono l’ultimo di tutti. Statemi bene in Gesù Cristo, soggetti al vescovo come alla legge; e così pure al collegio dei presbiteri. Amatevi tutti l’un l’altro e abbiate il cuore sempre unito. La mia anima si offre in sacrifìcio per voi, non solo ora, ma anche quando raggiungerà Dio. Sono ancora nel pericolo, ma il Padre è fedele: esaudirà la mia e la vostra supplica in Gesù Cristo. E voi possiate essere sempre perfetti nel suo amore!
(dalla Lettera di Sant’Ignazio di Antiochia ai Trallensi, in I Padri Apostolici, trad. di G. Corti, Roma 1966, 118-119)