Fondata da una colonia di Argivi, Tralli passò dapprima sotto la dominazione persiana (VI sec. a.C.) e, successivamente, sotto i Seleucidi (260 a.C.). Inglobata poi nel regno di Pergamo (190 a.C.), ne seguì la sorte divenendo nel 129 a.C. dominio romano.
La posizione di Tralli, su una strada di grande traffico, arricchì la città che fu distrutta da un violento terremoto nel 27 a.C. La posizione di Tralli, su una strada di grande traffico, arricchì la città che fu distrutta da un violento terremoto nel 27 a.C. Ricostruita per volere di Augusto, essa prese in suo onore il nome di Cesarea, eppure il vecchio nome di Tralli prevalse. Nel 215, per la cura prestata al culto dell’imperatore, essa ottenne da Caracalla il neocorato e il titolo di metropoli di Asia. Sappiamo che anche qui la comunità giudaica, assai numerosa, entrò in conflitto con le autorità locali e si appellò a Roma (Giuseppe Flavio, Ant., XIV,10,20). A Tralli il cristianesimo giunse assai presto. Secondo la tradizione, il suo ingresso è da collegare con l’evangelista Filippo. Certo è che agli inizi del II secolo la comunità cristiana qui residente appare già organizzata. Dalla Lettera che Ignazio diAntiochia indirizzò a questa Chiesa (tra il 110 e il 118), apprendiamo anche il nome del suo vescovo: Polibio. Siamo informati anche dei problemi che allora agitavano questa comunità. I reiterati inviti alla comunione con il vescovo e con i presbiteri lasciano intravvedere tendenze separatiste che Ignazio nella sua Lettera tenta di scongiurare. « È necessario » scrive « non fare nulla senza il vescovoma sottomettervi anche ai presbiteri come agli apostoli di Gesù Cristo » (II, 2). Similmente il vescovo di Antiochia mette in guardia i Trallesi dal docetismo—sembra abbastanza diffuso — in base al quale Cristo, non potendo contaminarsi con la materia, non avrebbe assunto che un corpo apparente (cfr. X-XI).
A Tralli il cristianesimo giunse assai presto. Secondo la tradizione, il suo ingresso è da collegare con l’evangelista Filippo Per la storia del cristianesimo in Tralli la Lettera di Ignazio costituisce l’unico documento di rilievo [1]. In questa sede merita di essere ricordato Flegonte, originario di Tralli, e liberto dell’imperatoreAdriano (117-138 d.C.). Flegonte autore pagano di una Cronaca che andava dalla prima Olimpiade al 140 d.C., viene citato da Origene nel Contra Celsum (Libro II, 14.33.59) per aver collegato una eclisse avvenuta intorno al 30 d.C. con la passione di Cristo. In effetti due fenomeni avrebbero potuto realmente attirare l’attenzione di questo storico: l’eclisse parziale di luna del 3 aprile del 33 e l’eclisse totale di sole del 24 novembre dell’anno 29. Si hanno però fondati motivi per dubitare che Flegonte abbia collegato l’eclisse con il momento della passione di Cristo. In ogni caso, nella tradizione cristiana successiva, questo storico pagano di Tralli fu assunto in funzione apologetica (cfr. Giulio Africano, Eusebio di Cesarea, Massimo il Confessore, ecc.).
Per la storia del cristianesimo in Tralli la Lettera di Ignazio costituisce l’unico documento di rilievo. Delle epoche successive al II secolo della Chiesa di Tralli santa, eletta e degna di Dio (Ignazio, Lettera-saluto) non rimangono che i nomi di alcuni suoi vescovi: Eracleone (431), Massimo (449) e Uranio (553). Contemporanei di quest’ultimo furono due illustri personaggi originari di Tralli:Alessandro, il più famoso medico del tempo e suo fratello Artemio che, in qualità di architetto, contribuì alla costruzione della Chiesa di Santa Sofìa a Costantinopoli.