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TERMESSO oggi TERMESSOS A circa 30 km da Antalya e a 1.650 mt di altezza, ai piedi del monte Solymos, si scorgono le rovine dell’antica città che appartenne prima alla Pisidia e successivamente alla Panfilia Seconda. I monumenti che rimangono sono di indubbio interesse, tutti del periodo greco-romano, ma certamente la cosa più suggestiva sono le sue necropoli, le cui tombe aperte e sconvolte da terremoti sono sparse per lunghi tratti in mezzo alla vegetazione e richiamano una visione da giudizio universale.

La città ebbe il suo sviluppo in età ellenistica.
 Alleata di Roma al tempo delle guerre mitridatiche, Termesso si conservò città libera battendo moneta e sviluppandosi. Sembra che Alessandro Magno l’abbia assediata ma senza senza successo. Alleata di Roma al tempo delle guerre mitridatiche (88-66 a.C.), Termesso si conservò città libera battendo moneta e sviluppandosi urbanisticamente. Le sue rovine tuttora visibili sono databili perlopiù ai secoli II e III d.C. Ci è noto come nella Pisidia il cristianesimo si sia affermato assai presto ma, nondimeno, non ebbe vescovi o scrittori di spicco che ci permettano di sapere qualcosa di più sulla presenza cristiana in questa regione.

È certo che Termesso nei primi decenni del IV secolo costituiva una Chiesa. Il nome del suo vescovo Evresio compare infatti tra i presenti al concilio di Nicea (325). Oltre un secolo più tardi, al concilio di Efeso (451), quale capo della comunità cristiana di Termesso figura un certo Timoteo, sotto la cui giurisdizione ricadeva anche la non lontana città di Eudoxiade. È certo che Termesso nei primi decenni del IV secolo costituiva una Chiesa.  L’ultima notizia su Termesso è legata al nome del suo vescovo Aussenzio che assieme agli altri vescovi della Panfìlia Seconda scrisse una lettera all’imperatore Leone, prendendo posizione contro l’assassinio del vescovo Proterio diAlessandria perpetrato dai monofìsiti (457).