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RHOSSOS oggi Arsuz Dell’antRhossosica città di Rhossos o Rhosopoli non restano oggi che poche insignificanti tracce di mura. Però poco più avanti, ove è il promontorio denominato anticamente « di Rhosico », si trovano resti dell’antico porticciolo chiamato in epoca crociata « porto delle colonne ». Poco più sopra, sulla collina, vi sono resti del castello crociato detto di « Roissel » o dei La Roche, costruito in zona semplicemente come Kalè.

Nella ricognizione topografica fatta a Rhossos nel 1891/2 gli archeologi Rudolf Heberdey e Adolf Wilhelm, annotavano che la città, della quale erano visibili resti delle mura cittadine e di un grande acquedotto, era coperta di cocci di terracotta, resti di colonne e frammenti architettonici.
 Fonti letterarie ci forniscono testimonianze di un passato importante, riconducibile alla sua collocazione geografica.  Di questa memoria l’attuale cittadina di Rhossos, a prima vista, conserva ben poco. Eppure le antiche fonti letterarie ci forniscono testimonianze significative di un passato relativamente importante, riconducibile sia alla sua collocazione geografica all’imboccatura del golfo di Issos che al suo essere al confine tra la Cilicia e la Siria. thumbs_eteria_pagina_20_immagine_0001-3Giovanni Malalas (VI sec. d.C.) nella Cronografia la considera fondata dal fenicio Kilix, figlio del re di Tiro Agenore, personaggio mitologico. È soprattutto nel IV secolo a.C. che la città portuale assurse a una certa rinomanza. Nel 299/8 a.C. vi si celebrarono in modo sfarzoso le nozze tra uno dei generali e successore di Alessandro Magno, di nome Seleuco I con Stratonice, figlia di Demetrio Poliercete, altro potente generale di Alessandro e dominatore del Mediterraneo. È pensabile che la scelta di celebrare il matrimonio a Rhossos sia legata al fatto che il nuovo porto di Seleucia Pieria era ancora in costruzione e la città fosse, nei territori di Seleuco, l’unico porto sul Mediterraneo capace di ospitare una grande flotta. All’interno del regno seleucide Rhossos dovette godere, dunque, un ruolo centrale, ridottosi soltanto con la costruzione della nuova Seleucia Pieria.
 All’interno del regno seleucide Rhossos dovette godere di un ruolo centrale.  Una notizia che ci illumina sull’importanza di Rhossos ci proviene da quattro lettere che l’imperatore Ottaviano Augusto inviò in tempi diversi alla città. Il loro testo fu scoperto nel 1931 su una lapide rinvenuta nella necropoli di Rhossos, probabilmente parte di un monumento civico in onore di Seleuco di Rhossos, poi riutilizzata per una tomba.All’origine di queste lettere vi è la figura di Seleuco che aveva militato come comandante di navi (navarchos) dapprima sotto Marco Antonio e poi sotto Ottaviano Augusto e che questi stimava grandemente al punto da conferirgli la cittadinanza romana, l’immunità e altri privilegi notificati alla città di Rhossos con queste lettere.
Rhossos sperimentò, grazie al suo porto, una discreta vivacità commerciale.  Fonti posteriori attestano che Rhossos sperimentò, grazie al suo porto, una discreta vivacità commerciale. Circa la vita religiosa di Rhossos qualche testimonianza è data dalla monetazione attestante un antico culto a Baal, soppiantato poi dall’ellenistico Zeus. La recente scoperta di un frammento marmoreo di altare — pare di età ellenistica — testimonia un culto a Dioniso molto onorato nella Cilicia Pedia sotto il titolo di Kallicarpo. Il tutto è rafforzato dalle monete in uso a Rhossos nel III sec. d.C. che confermano la grande importanza del culto cittadino a Dioniso. Per la storia del primo cristianesimo, la città di Rhossos riveste un significato particolare. Sappiamo che qui, già nella seconda metà del II secolo, esisteva una comunità cristiana. La notizia ci è fornita dallo storico Eusebio di Cesarea il quale riferisce che il vescovo diAntiochia, Serapione, visitando la comunità cristiana di Rhossos, venne a conoscenza che in essa vi era chi leggeva il cosiddetto vangelo di Pietro.
Circa la religione qualche testimonianza è data dalla monetazione attestante un antico culto a Baal, soppiantato poi dall’ellenistico Zeus. In un primo tempo Serapione non ne vietò la lettura, soltanto in un secondo momento dopo essersi procurato il testo da coloro che l’avevano in uso trovò insegnamenti di impronta doceta, non conformi all’ortodossia. È un fatto che l’esistenza a Rhossos di una sede episcopale, attestata almeno sino al IX secolo, conferma la presenza in loco di una non insignificante comunità cristiana. In quanto appartenente alle città della Cilicia II, la Chiesa di Rhossos risultava suffraganea di Anazarbo e appartenente al patriarcato di Antiochia e i nomi dei suoi vescovi ci sono in buona parte noti dalla sottoscrizione ai diversi sinodi. Il primo vescovo conosciuto è Cyrotus che nel 343 prese parte al concilio di Serdica.
Da una lettera di Severo, patriarca di Antiochia (512-518), apprendiamo che il clero e i cittadini di Rhossos gli avevano pre sentato la richiesta di avere un vescovo, ma aggiunge che costoro nella loro proposta, anziché presentargli tre candidati, come di consueto, gliene avevano indicato uno solo. Sappiamo che qui, già nella seconda metà del II secolo, esisteva una comunità cristiana. Ciò attesta una certa autonomia deliberativa della Chiesa di Rhossos nei confronti del patriarca antiocheno.
È ancora tramite Severo che veniamo a conoscere la figura di Romano, vescovo di Rhossos, deceduto senz’altro prima del 516. Autore di uno scritto intitolato La scala, Romano fu oggetto delle critiche di Severo che ne contestava la dottrina. In concreto Romano considerava la colpa dei progenitori un peccato di fornicazione trasmesso a tutta l’umanità Sempre stando a quanto Severo riferisce di Romano, il peccato di fornicazione si è talmente radicato nella natura umana da divenirne parte costitutiva al punto che egli parla di peccati naturali, ai quali non ci si può sottrarre e di peccati volontari. A proposito di monachesimo la zona intorno a Rhossos ha sperimentato una notevole fioritura. .Romano considerava la colpa dei progenitori un peccato di fornicazione trasmesso a tutta l’umanità. Ce ne informa Teodoreto di Cirro (393-466 ca.) nella Storia Religiosa e Giovanni Mosco (550- 619/634) ne Il Prato. Il primo menziona l’asceta Teodosio, originario di Antiochia, che in una vallata a sud est di Rhossos iniziò un tipo di vita eremitica attirando a sé, per la fama della sua santità, un grande numero di discepoli desiderosi di condividerne dimora, fatiche e modo di vivere e di essere guidati da lui.Teodoreto osserva che Teodosio—richiamandosi all’esempio di Paolo — aveva impiantato una vera e propria attività commerciale che alternava con le divine liturgie e Giovanni Mosco ne Il Prato riporta a episodi e prodigi occorsi nel monastero di abba Teodosio alla Rupe, sito fra Seleucia e Rhossos, e nelle montagne circostanti. Il testo ha anche topograficamente un notevole carattere documentario.  Teodoreto di Cirro menziona l’asceta Teodosio che, in una vallata a sud est di Rhossos, iniziò un tipo di vita eremitica attirando numero si discepoli.
Questo monastero, divenne punto di riferimento degli anacoreti viventi nella zona, ma si evolse anche come luogo di pellegrinaggio per i cristiani che lo visitavano sia a motivo della fama taumaturgica di Teodosio, come pure a causa di abbà (padri spirituali) residenti in esso. Di questa vivace esperienza monastica ed eremitica che ha contrassegnato il territorio di Rhossos sino ad ora non rimangono che le testimonianze scritte qui raccolte. Sono ancora e soltanto testimonianze scritte, propriamente il Sinassario Costantinopolitano a informarci che due martiri cristiane, Giuliana e Ciriene erano originarie di Rhossos. Un’altra notizia riguarda il soldato cristiano Esichio, martirizzato adAntiochia verosimilmente sotto Massimiano Galerio (303). La sua Passio ha subito amplificazioni leggendarie, eppure è ritenuta storicamente esatta la località in cui le sue reliquie erano venerate. Il luogo era un sobborgo di Rhossos, presso il mare, chiamato Katabasis.

NOTE DI VIAGGIO

COME CI SI ARRIVA
Da İskenderun prendere la strada nazionale per Antakya, dopo 1 km c’è la deviazione per Arsuz-Uluçınar. A circa 30 km. si è nella zona di Rhossos.

Distanze:
da İİskenderun km 33 ca.

Provincia: Hatay
Aeroporto: Antakya

LUOGHI E MONUMENTI INTERESSANTI
Come detto dell’antica Rhossos non c’è quasi nulla. Può essere interessante andare alla ricerca del Porto delle colonne e delle poche rovine del castello: fu assediato invano da Saladino nel 1188. Dai La Roche passò ai templari, che lo tennero fino al 1267.