Nell’Antico Testamento cinque volte compare il nome Ararat: in due casi si parla della regione (Is 37,38 ; 2Re 19,37), in uno il riferimento è al regno di Ararat (Ger 51,27); infine in Genesi 8,4 come in Tobia 1,21 l’accenno è fatto alle montagne di Ararat.
Secondo il testo di Genesi « nel settimo mese, il diciassette del mese, l’arca si posò sui monti dell’Ararat ». Secondo il testo di Genesi « nel settimo mese, il diciassette del mese, l’arca si posò sui monti dell’Ararat » (8,4). Come si evince dai testi biblici ma anche dalla testimonianza di documenti assiri e in particolare dalla storia di Babilonia scritta da Berasso, sacerdote di Baal (275 a.C.), l’Ararat o l’Urartu indicava la regione a nord del lago di Van, vale a dire, buona parte dell’odierna Armenia. Fu in epoca tardiva e sulla base di un’errata esegesi di Genesi 8,4, che si identificò l’Ararat con il massiccio vulcanico di 5165 mt d’altezza che sovrastava l’intera regione. Si tratta comunque d’un’erronea interpretazione del testo biblico di Genesi che andrebbe pıù correttamente tradotto con le montagne del paese di Ararat. Tutto ciò lascia facilmente intendere perché le diverse spedizioni alla ricerca dell’arca di Noè non siano approdate a nessun risultato concreto. Va comunque detto che tali spedizioni hanno ricercato in fonti storiche un qualche appiglio e queste non sono mancate. In effetti già lo storico babilonese Berossus nel 275 riportava la leggenda secondo cui il relitto dell’arca sarebbe sull’Ararat. Lo storico babilonese Berossus nel 275 riportava la leggenda secondo cui il relitto dell’arca sarebbe stato sull’Ararat. Nel XIII sec. è Marco Polo, ne Il Milione, a scrivere che l’arca era ancora visibile sulla cima dell’Ararat. Ne parlano anche gli storici Nicola di Damasco (I sec. a.C.) e Flavio Giuseppe (I sec. d.C.). Nel XIII sec. è Marco Polo, ne Il Milione, a scrivere che l’arca era ancora visibile sulla cima dell’Ararat. La prima ascensione storica sulla cima di questo monte che è il più alto della Turchia, ebbe luogo il 27 settembre del 1829 per opera di J. J. Friedrich Parrot jun.
Per quanto concerne la storia cristiana, una leggenda medievale vuole che 10.000 soldati, chiamati i santi dell’Ararat, convertitisi al cristianesimo, si sarebbero ritirati sull’Ararat per condurre vita ascetica. Catturati, sarebbero stati tutti crocifissi sotto Antonino Pio (138-161 d.C.). Al di là della leggenda, l’Ararat, che geograficamente appartiene al territorio turco, è ritenuto dal popolo armeno la propria casa spirituale. In quanto tale è divenuto un simbolo nazionale e figura al centro dell’emblema del popolo armeno.
NOTE DI VIAGGIO
Percorrendo, nell’estremo est, il tratto di strada che da Iğdır va a Doğubeyazıt potrete osservare nel miglior dei modi la maestosità del monte Ararat.Distanze:
da Iğdır km 60 ca.
da Doğubeyazıt km 60 ca.
L’Araratcon i suoi 5165 mt, formatosi in seguito a eruzioni vulcaniche nell’epoca quaternaria, è il monte più alto della Turchia. Vi si pratica lo sci alpinistico in determinati tempi. Ma occorrono permessi speciali.NELLE VICINANZE
*** Il Palazzo di İshakpaşa. Costruito nel XVII sec. da İshak Paşa, governatore della regione, come sua sede estiva, data la sua ottima conservazione manifesta tutto il fascino di una costruzione che unisce armonicamente stili architettonici diversi, ma con evidente predominanza di influssi persiani. Il paesaggio circostante, selvaggio e aspro, conferisce ancor più fascino a questa splendida costruzione che appagherà le vostre aspettative. Si trova a 7 km a sud-est di Doğubeyazıt.