Scoperta nel 1824 questa piccola città ellenistico-romana, è stata in questi ultimi anni oggetto di accurati scavi archeologici che hanno permesso di metterne in luce il fascino. Le ceramiche ritrovate ad Aizanoi rimontano al 2900-2600 a.C. e permettono di stabilire l’antichità di questo insediamento sito nella parte occidentale dell’Anatolia.
Divinità principale della città era Zeus,in cui onore fu eretto un tempio che a tutt’oggi è il meglio conservato dell’Anatolia. In epoca seleucide appartenne dapprima al regno di Pergamo e, successivamente, a quello di Bitinia sino a entrare nel 133 a.C. in possesso di Roma. È in quest’epoca che la città sperimentò una notevole fioritura, come attestano diverse costruzioni.
Divinità principale della città era Zeus in cui onore al tempo di Adriano fu eretto un tempio che a tutt’oggi è il meglio conservato dell’Anatolia. Due lettere di questo imperatore incise sui muri del pronao circa una discussione sorta attorno alla costruzione del tempio, ne mettono in luce l’importanza. Altro notevole culto presente ad Aizanoi e che rimanda all’antica religiosità anatolica, era quello attribuito alla dea Metre Steunene che si riteneva abitasse negli anfratti delle caverne.
Ci è noto che due cittadini di Aizanoi,M. Ulpio Apuleio Flaviano e L. Claudio Lepido ebbero accesso alla carica di sommi sacerdoti d’Asia, rispettivamente per i templi pagani di Pergamo e di Smirne.
Aizanoi ci offre una testimonianza significava della vita sociale antica del IV secolo nel macello della città, un edificio circolare sul quale è inciso l’editto di Diocleziano del 301 che fissava i salari e regolava i prezzi alfine di combattere l’inflazione. La lista menziona una serie di prodotti e giunge persino a determinare il prezzo degli schiavi. La lista menziona una serie di prodotti e giunge persino a determinare il prezzo degli schiavi. Sappiamo così che uno schiavo di robusta costituzione equivaleva al prezzo di due muli. La vita cristiana della città deve avere avuto assai presto sviluppo se stiamo all’informazione che il suo vescovo era uno dei pochissimi della Frigia presente al concilio di Nicea (325). Questa esiguità numerica si spiega considerando che nella regione molti vescovi appartenevano all’eresia montanista che, peraltro, deve avere avuto dei sostenitori anche ad Aizanoi, come lascerebbe pensare una lapide funeraria. La città rimase abitata anche in epoca bizantina e sino a quel tempo figura ancora come sede episcopale.
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