Nel 378 si combatté una battaglia contro i Goti che culminò nella sconfitta dell’esercito imperiale e nella morte dello stesso imperatore Valente.
Sotto la dominazione romana l’importanza della città si accrebbe al punto da competere con Tarso, metropoli della Cilicia.
Nella tarda antichità Adrianopoli sperimentò un notevole benessere. A ciò concorse la posizione geografica, ovvero il fatto di costituire una delle tappe (statio) più importanti che collegava Singidunum (Belgrado) con Bisanzio.
Pure il fatto di possedere grandi fabbriche di armi contribuì alla sua prosperità. Si aggiunga che quando Costantino nel 330 spostò a Bisanzio la capitale dell’impero, la Tracia e conseguentemente Adrianopoli, vennero a trovarsi nel cuore dell’impero assumendo un’importanza strategico-militare ed economica ancora maggiore che in passato. Vicino alla città ebbero luogo scontri armati tra Costantino eMassimino Daia (313) e nell’agosto del 378 si combatté una battaglia contro i Goti che culminò nella sconfitta dell’esercito imperiale e nella morte dello stesso imperatore Valente. Sull’espansione cristiana nella Tracia e più particolarmente in Adrianopoli, non disponiamo di molti dati. Pare che il grado di diffusione sia stato assai vario. Comunque nella regione, già prima del 325, dovettero esistere diverse Chiese, come lascia intendere la storia ecclesiastica del luogo nel IV secolo. In rapporto ad Adrianopoli sappiamo che nel vicino villaggio di Druzipera, sottoMassimiano (286-305), fu martirizzatoAlessandro Romano.
Ci è noto il nome del suo vescovo Eutropio, fervente niceno e antiariano, deposto prima del 331.
Il santuario eretto sul posto in suo onore, andò distrutto con l’in-vasione degli Avari prima della fine del VI secolo. Senz’altro la comunità cristiana diAdrianopoli costituì una chiesa già nei primi anni del IV secolo. Ci è noto il nome del suo vescovo Eutropio, fervente niceno e antiariano, deposto prima del 331.
Atanasio d’Alessandria ricorda com’egli fosse particolarmente inviso a Basilina, cognata dell’imperatore Costantino e sostenitrice di Ario e dei suoi partigiani.
Pare sia stata proprio Basilina assieme a Elena, madre dell’imperatore, con Costanza sua sorellastra, a orientare in senso favorevole agli ariani la successiva politica di Costantino. La deposizione di Eutropio portò a capo della Chiesa di Adrianopoli Lucio, pure di tendenze antiariane. Investito dalla reazione contro i fautori di Nicea, egli seguì il destino del predecessore.
Tuttavia, alla morte di Costantino (337), ottenne di tornare ad Adrianopoli ma per breve tempo. Espulso un’altra volta dalla città, riparò a Roma assieme ad Atanasio. L’essere stato in seguito prosciolto dalle accuse mossegli (343), gli permise di rimettere piede dentro la sua Chiesa; eppure, a seguito di tumulti scoppiati in città, fu nuovamente allontanato in catene e morì poco dopo.
Dal IV secolo in poi le notizie sulla Chiesa di Adrianopoli non cessano: sono la conseguenza della storia che questa comunità condivide con la non lontana Costantinopoli, capitale dell’impero e sede patriarcale.
Nel Medio Evo, sotto i re armeni di Cilicia, si svolsero ad Adana diversi concili della Chiesa armena.
Il più importante ebbe luogo nel 1313 e confermò i decreti del precedente concilio di Sis (attuale Kozan), espressosi a favore della riunificazione con la Chiesa di Roma.
In esso si stabilì anche d’introdurre nel calendario liturgico la festa del Natale, da tenersi al 25 di dicembre e da distinguere da quella dell’Epifania.